Dopo la lettera di Ban Ki Moon dello scorso 23 ottobre e dopo la recente affermazione d’esistenza del Territorio Libero di Trieste da parte del senatore USA Donald Sternoff Beyer Jr. arriva nell’estate 2016 un altro duro colpo per i negazionisti del Territorio Libero di Trieste e della sua indivisibilità.
Da un documento datato 11 aprile 1949 (link), infatti, dal comitato popolare distrettuale di Capodistria/Koper risulta concessa al Signor Pecchiar Giulio, nato a Pirano il 31 luglio 1914 la cittadinanza del Territorio Libero di Trieste, per la prima volta facendo riferimento all’art. 6 dell’all. VI del Trattato di pace, che al par. 1 recita:”I cittadini italiani che al 10 giugno 1940 erano domiciliati entro i confini costituenti il Territorio Libero ed i loro figli nati dopo tale data diventeranno cittadini di origine del Territorio Libero e godranno della pienezza dei diritti civili e politici. Divenendo cittadini del Territorio Libero, essi perderanno la loro cittadinanza italiana.”
Interessante notare il timbro dell Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Trieste datato 26 aprile 1949, ente operante nella capitale del TLT, Trieste.
Il comitato popolare distrettuale costituiva l’emanazione amministrativa dell’esercito jugoslavo, (vojaška upràva jugoslovanske armade). Capo dell’amministrazione militare jugoslava era il generale Večeslav Holjevac, direttamente responsabile di fronte al governo jugoslavo, dal quale riceveva gli ordini e rappresentava la Zona B anche all’estero, quindi l’ordine di concedere la cittadinanza agli aventi diritto nella Zona B proveniva direttamente dal ministero degli esteri jugoslavo – da Belgrado – a differenza di quanto accadeva nella Zona A comandata dal gen. inglese Sidney Airey il quale smise di produrre le carte d’identità trilingui già nel marzo del 1948. La Jugoslavia considerava il TLT Stato estero ufficialmente; all’Italia pur essendo sconfitta e costretta a farlo dall’art. 21 del Trattato di pace, fu concessa così dagli anglo/americani, invece, una scappatoia formale.
L’all. VI determinante la cittadinanza del TLT/STO per chi risiede tra il Timavo e il Quieto/Mirna e ne ha il diritto è considerato tra le “legal basis” fondanti il Territorio Libero di Trieste anche dal Segretario Generale ONU Ban Ki Moon nella già citata missiva del 23 ottobre 2015 al Consiglio di Sicurezza.
Ora: visto che “al di là di ogni ragionevole dubbio” è stabilito che “I cittadini italiani che al 10 giugno 1940 erano domiciliati entro i confini costituenti il Territorio Libero ed i loro figli nati dopo tale data diventeranno cittadini di origine del Territorio Libero” vuole, cortesemente, la Dott.ssa Annapaola Porzio, Commissario del governo italiano sulla Zona A del TLT comunicarci in quale occasione agli stessi cittadini del TLT è stata sottratta la loro legittima cittadinanza ed è stata loro reimposta quella italiana?