Dalla dichiarazione congiunta di Vladimir Putin e Xi Jinping, Pechino 4 febbraio 2022:
“Il mondo è entrato ufficialmente in una nuova èra, si sta formando l’unione di Russia e Cina, il mondo unipolare è finito.”
“Cina e Russia sono intenzionate a difendere con forza l’inviolabilità dei risultati della Seconda Guerra Mondiale, a contrastare i tentativi di negazione, distorsione e falsificazione della Storia.”
Il 4 febbraio 2022, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno firmato e pubblicato una dichiarazione congiunta, di cui i media ufficiali italiani non sembra abbiano fretta di informare; anche l’autorevole Limes preferisce, analizzando il documento firmato dai leader Russo e Cinese, riportarne a testimonianza per i lettori italiani, l’incomprensibile versione ufficiale in cinese Mandarino, composta da ideogrammi anziché linkare quella traducibile dall’inglese presente sul sito della presidenza russa e sull’agenzia ufficiale di stato russa TASS.
Anche se una così netta dichiarazione, in questo momento, è rivolta in prima battuta ai protagonisti militarmente impegnati nell’inquietante situazione al confine russo/ucraino, va da sé che anche Trieste, assieme al suo Territorio e porto liberi, si ritrovi adesso di conseguenza ad esser in qualche modo ri proiettata agli estremi margini del vortice delle nuove tensioni mondiali, esattamente laddove la Storia sembrava poter essersi interrotta nel 1954.
A tal proposito va ricordato che l’allora Unione Sovietica, negli anni ’50, fu l’ultima delle quattro grandi potenze ad aver acconsentito all’accomodamento provvisorio per il Territorio Libero di Trieste così come definito dalla lettera d’intenti di Londra dell’ottobre 1954 e ultimo, ma non di certo per importanza, va ricordato che il 26 ottobre 2013 Vladimir Putin fu protagonista di una fantapolitica visita a Trieste assieme a 11 ministri del governo di Mosca ed oltre 200 componenti della delegazione russa e della sua sicurezza.
Nel corso di quella visita, il personale italiano del municipio e della prefettura/commissariato del governo italiano fu messo in ferie e sostituito in toto dai russi, e la sovranità e le telecomunicazioni italiane sul centro di Trieste vennero interrotte per passare sotto il controllo del personale dell’FSB, i servizi russi eredi del KGB e del NKVD per essere restituite all’amministrazione italiana solo dopo l’enigmatica dichiarazione finale dell’allora primo ministro Enrico Letta “Viva Trieste, Trieste libera” pronunciata accanto ad un Vladimir Putin visibilmente soddisfatto.
Link ad articolo “Antidiplomatico”: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-dichiarazione_putinxi_il_mondo__entrato_ufficialmente_in_una_nuova_era/40832_45045/