Pubblichiamo il nostro intervento al 14th Forum on Minority Issues Geneva, 2-3 December 2021, svoltosi in collegamento da remoto, così come nel 2020, secondo i protocolli di sicurezza Covid-19 delle Nazioni Unite.
Quest’ultima denuncia di TRIEST NGO ha messo in luce ancora una volta dinanzi alla comunità internazionale le clamorose inadempienze del governo italiano sulla *sua* porzione amministrata *in fiducia* del Territorio e Porto Libero di Trieste e sulle eclatanti violazioni dei diritti umani subite dai suoi cittadini e stavolta drammaticamente evidenziate sia dalle inaccettabili imposizioni del vaccino e del green pass anche per poter lavorare e sopravvivere e – fatto inaudito – dal passaggio delle forze armate italiane in assetto antisommossa attraverso l’area extra territoriale del Porto Internazionale di Trieste posto sotto l’egida della comunità internazionale. L’intervento di TRIEST NGO, chiaramente, ha avuto un senso complementare con quanto ben esposto nell’interrogazione parlamentare del Senatore Gianluigi Paragone del 2 novembre scorso.
Va fatto notare che l’OHCHR (Office of the High Commissioner for Human Rights) dopo averli esaminati, ha approvato in tempi differenti il contenuto di entrambe i testi, ragione per la quale li pubblichiamo solo adesso.
“Nel 1945 con la fondazione delle Nazioni Unite, la comunità internazionale volle idealmente capitalizzare l’insegnamento derivante dalla sconfitta della guerra e dall’ideologia discriminatoria nazista-fascista, ponendo le basi per un mondo nuovo in cui non ci fossero più discriminazioni, riaffermando nella sua Carta costitutiva i valori dei Diritti Umani fondamentali, della dignità, della libertà e della giustizia, del valore della persona umana, della tolleranza, del rispetto e dell’uguaglianza tra gli esseri umani.
Grazie al riassetto geopolitico dell’Europa, una delle prime entità statali a realizzarsi su questo modello ideale, doveva essere, grazie alla sua secolare internazionalità, il Territorio Libero di Trieste, posto sotto l’egida del Consiglio di Sicurezza dell’ONU con la Risoluzione ONU 16 del 10 gennaio 1947. Non riuscendo a concretizzarla di fatto, il Consiglio di Sicurezza affidò Trieste e il suo Porto Franco alla fiduciaria dell’Italia e della Jugoslavia.
Da allora, l’Italia è costantemente venuta meno ai suoi obblighi internazionali e al suo ruolo di affidata al rispetto del particolare statuto giuridico della FTT e del suo Porto Franco. Ma quest’anno è stato raggiunto il culmine dell’imposizione delle leggi italiane, l’annus horribilis 2021 durante il quale, con il pretesto della pandemia di COVID-19, in un clima di guerra e spaccatura sociale costantemente alimentata, anche a Trieste come in Italia , il governo ha imposto l’obbligo di vaccinare e il possesso del “tampone verde” con la minaccia di non poter lavorare e sopravvivere e in alternativa – caso unico al mondo – l’obbligo del “tampone nasale rapido” a pagamento dal lavoratore ogni 48 ore.
In questo clima di esasperazione, lunedì 18 ottobre, davanti al porto di Trieste, nel corso di una pacifica protesta di cittadini e lavoratori contro l’uso della certificazione verde nei luoghi di lavoro, uomini e mezzi della Polizia di Stato, sono intervenuti i Carabinieri e la Guardia di Finanza, attraversando il porto internazionale, per sfrattare con la forza i manifestanti non violenti.
Il Trattato di Pace di Parigi, firmato tra le potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale e l’Italia il 10 febbraio 1947, ha stabilito all’articolo 21 il Territorio Libero di Trieste governato secondo uno Strumento per il regime provvisorio approvato dal Consiglio di Sicurezza che afferma che “Il Territorio Libero sarà smilitarizzato e dichiarato neutrale. Nessuna forza armata sarà autorizzata nel Free Territory, se non seguendo le istruzioni del Consiglio di Sicurezza […]. L’area del porto internazionale franco/smilitarizzato di Trieste è sotto l’egida del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ne ha esplicitamente assunto la responsabilità.
Denunciamo qui la politica discriminatoria attuata dal Governo italiano nei confronti dei cittadini triestini e la violazione dei loro più elementari diritti umani e chiediamo alla comunità internazionale un segnale per il ripristino dei diritti e dei valori fondamentali dei sistemi democratici, da troppo tempo calpestata e sacrificata in nome di un’emergenza perenne.”
Link intervento TRIEST NGO 14th Forum on Minority Issues Geneva, 2-3 December 2021
Link interrogazione parlamentare OHCHR registry english version November 2nd. 2021