Il Prof. Alfred de Zayas, esperto indipendente delle Nazioni Unite, con mandato per “la promozione di un ordine internazionale democratico ed equo”, già distintosi per il suo contributo in favore del Territorio Libero di Trieste, realizzato anche tramite l’invito riservato a TRIEST NGO a due side event (settembre 2017 e marzo 2018) presso l’OHCHR di Ginevra e grazie alle sue affermazioni attestanti l’obbligo del rispetto del Trattato di Pace espresse in occasione del presidio dei cittadini del Territorio Libero di Trieste dinanzi al Palais des Nations lo scorso 15 settembre (vedi il video), nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 30 aprile 2018 presso il Geneva Press Club – Club suisse de la Presse, ha comunicato ai giornalisti della stampa internazionale quali devono essere le azioni dell’ONU nei confronti dell’Italia, atte alla realizzazione del Porto Libero di Trieste.
La conferenza, alla quale il Prof. Alfred de Zayas ha partecipato assieme al Prof. Idriss Jazairy, “Special Rapporteur of the UN Human Rights Council on Unilateral Coercive Measures”, ha avuto come temi principali le questioni legate alle sanzioni economiche imposte dagli USA e dall’Unione Europea al Venezuela, per i relatori inutili o addirittura drammatiche a danno dei cittadini che le subiscono. Il discorso è proseguito a favore del diritto all’autodeterminazione catalana e la condanna della complice indifferenza dei governi dell’Unione Europea e della stampa, che hanno contribuito pesantemente, dopo il referendum del 1 ottobre 2017, alla dura reazione giudiziaria e poliziesca messa in atto dal governo madrileno di Mariano Rajoy nei confronti del presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont, dei ministri e dei cittadini catalani.
Nel corso della conferenza stampa, il Prof. de Zayas consapevole dell’attuale illegittima situazione di stallo nell’applicazione del Trattato di Pace, ha esposto anche quelle che devono essere le linee guida per la realizzazione del Free Port di Trieste. Partendo dalla Carta delle Nazioni Unite del 26 giugno 1945 (link), definita dall’independent expert “Costituzione mondiale”, de Zayas ha sottolineato come “gli italiani non vogliono *perdere* l’area del Porto Libero di Trieste” ma che “in ogni caso seguendo il Trattato di pace con l’Italia del 1947, l’area dovrebbe essere ristabilita come Porto libero – pacta sunt servanda*, ci ritroviamo 70 anni dopo ancora senza nessun Porto Libero di Trieste.”
Inoltre, a proposito dei cittadini ingiustamente perseguitati per l’esercizio e la rivendicazione dei loro diritti, de Zayas fa sapere alla stampa internazionale che a Trieste “c’è un movimento per l’autodeterminazione e sono stati – inutile dirlo – perseguitati anche coloro che lo hanno sostenuto (nota: il Porto franco internazionale)” riferendosi ai procedimenti giudiziari instaurati dalla magistratura italiana contro i partecipanti alla pacifica dimostrazione dei cittadini di Trieste del 10 febbraio 2014 in difesa della zona internazionale del Porto Franco. Con l’espressione “anche loro”, de Zayas accosta nello specifico, chi è stato perseguitato dalla giustizia italiana e processato a Trieste per aver presidiato i varchi del Porto Vecchio, ai manifestanti per l’indipendenza catalana, ricordati poco prima.
Nella parte finale della conferenza, su domanda rivoltagli da un giornalista riguardo il Porto Libero di Trieste, il Professor de Zayas risponde in veste di esperto sulle leggi internazionali in riferimento alla questione di Trieste e sui diritti umani dei suoi cittadini, dando contemporaneamente il miglior suggerimento al Governo italiano sul come poter fare le cose nel rispetto delle leggi vigenti e sul come poter dare un senso concreto alle funzioni stesse delle Nazioni Unite e agli obblighi di tutela della massima istituzione mondiale assunti nei confronti del nostro Territorio.
De Zayas infatti dice:
L’independent expert dell’ONU, Prof. Alfred de Zayas ha voluto, riuscendoci, lanciare un missile tracciante per illuminare il cono d’ombra del diritto internazionale che grava sul Territorio Libero di Trieste e renderlo chiaro e dopo 70 anni, visibile ai media e alla diplomazia internazionale. Alla chiarezza dell’intervento di Mr. de Zayas ha contribuito in maniera decisiva – possiamo dirlo – l’impegno di TRIEST NGO e di tutti quei cittadini di Trieste che in questi anni hanno creduto fermamente e combattuto per veder riconosciuto quanto stabilito dalla risoluzione n.16 delle Nazioni Unite e dal Trattato di Pace di Parigi del 1947.Sono convinto che non sia complicato per il Governo centrale italiano accettare la costituzione di questo Porto Libero di Trieste che è previsto nel Trattato (di Pace), e mi auguro che le Nazioni Unite vogliano aiutare! Credo sia una funzione molto nobile delle Nazioni Unite: assistere i governi con servizi consultivi ed assistenza tecnica, su come fare le cose in modo coerente con le leggi vigenti. Come fare le cose in modo da promuovere i diritti umani. E, considerando che l’articolo 1 del Patto sui Diritti Civili e Politici (link) e il Patto sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (link) sono ius cogens ** [diritto cogente/obbligatorio], cioè il più alto livello di legge perentoria internazionale, sarebbe appropriato che l’Italia almeno lo affrontasse.”
Con estrema onestà e praticità, il Prof. Alfred de Zayas ha indicato in modo semplice la soluzione praticabile per il Porto Libero di Trieste, senza inutili e fuorvianti interpretazioni, nel pieno rispetto del diritto internazionale cogente e in favore della tutela dei valori fondamentali, spazzando via in un colpo solo, anni di menzogne, omissioni, illegali “sdemanializzazioni”, finti “decreti attuativi” e patetici proclami degli incompetenti e disonesti politici e amministratori italiani.
* pacta sunt servanda: La locuzione latina pacta sunt servanda (in italiano: i patti devono essere osservati) esprime un principio fondamentale del diritto civile e del diritto internazionale.
** ius cogens: La locuzione latina ius cogens (“diritto cogente”) indica, nel diritto internazionale, le norme consuetudinarie che sono poste a tutela di valori considerati fondamentali e a cui non si può in nessun modo derogare.
⇒ Per la conferenza stampa completa del Club suisse de la Presse – “Report of the Independent Expert on the Promotion of a Democratic and Equitable International Order” vai al video qui
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